LA MIA CLASSE
- Un attore impersona un maestro che dà lezioni a una classe di stranieri che mettono in scena se stessi.
Sono extracomunitari che vogliono imparare l'italiano, per avere il permesso di soggiorno, per integrarsi, per vivere in Italia. Arrivano da diversi luoghi del mondo e ciascuno porta in classe il proprio mondo. Ma durante le riprese accade un fatto per cui la realtà prende il sopravvento. Il regista dà lo "stop", ma l'intera troupe entra in campo: ora tutti diventano attori di un'unica vera storia, in un unico film di "vera finzione", La mia classe. ...È un film che può spiazzare quello che Daniele Gaglianone ha deciso di dedicare al sempre più complesso tema dell'integrazione dei cosiddetti extracomunitari. Perché sin dall'inizio, quando vediamo “microfonare” gli studenti del corso veniamo volutamente disorientati. Pronti come siamo a vedere un film di finzione siamo costretti ad accorgerci che la finzione c'è ma è tutta concentrata nel sempre più bravo Valerio Mastandrea che “fa” il docente. Tutti gli altri sono veri immigrati ognuno con i propri problemi e le proprie aspettative.
Gaglianone ha deciso di puntare tutto su questo doppio registro quasi ci volesse ricordare da un lato l'impotenza del cinema nell'affrontare e risolvere problematiche che lo superano e dall'altro la necessità, per chi il cinema lo fa, di non sottrarsi mai alla realtà.
Il vissuto di ognuno talvolta entra in gioco al di là delle battute concordate e Mastandrea diventa davvero qualcosa di diverso rispetto all'attore che interpreta un personaggio. Ha ragione Gaglianone quando afferma che solo lui poteva entrare in un ruolo così particolare, offrendogli non solo la sua professionalità ma anche la sua umanità senza però farsi travolgere dalla complessità dell'operazione. Con lui non sai mai quanto stia seguendo un copione o quanto stia invece offrendo al film la propria partecipazione di uomo (e ora anche di padre) consapevole della necessità di offrire alle giovani generazioni, non importa di quale razza o religione, un futuro meno cupo di quello che sembra attenderle.
(Giancarlo Zappoli, Mymovies)
Da sei anni è insegnante di italiano per stranieri e da 10 giornalista pubblicista.
Dal 2007 al 2012 è stata programmista regista e autrice per La7, La3 e Babel Tv.
Nel 2011 ha fondato l'associazione Passaparola Italia di cui è Presidente.
Passaparola è un progetto portato avanti appassionatamente all'interno di reti sociali del Lazio e nelle scuole della periferia romana, che si occupa anche di educazione civica, salute e diritto.
Claudia Russo ha vinto il Premio Grinzane Scrittura nel '98 e ha collaborato con il quotidiano ilmanifesto e il settimanale Diario. Mentre era stagista a Radio Rai2, ha realizzato un'inchiesta radiofonica contro l'esclusione sociale che si è classificata al primo posto del Premio “L'anello debole 2007”. Traendo spunto dalla sua esperienza personale ha scritto soggetto e sceneggiatura del film “La mia classe”. Attualmente collabora con l'Istituto dei sordi di Torino.
Dal 2007 al 2012 è stata programmista regista e autrice per La7, La3 e Babel Tv.
Nel 2011 ha fondato l'associazione Passaparola Italia di cui è Presidente.
Passaparola è un progetto portato avanti appassionatamente all'interno di reti sociali del Lazio e nelle scuole della periferia romana, che si occupa anche di educazione civica, salute e diritto.
Claudia Russo ha vinto il Premio Grinzane Scrittura nel '98 e ha collaborato con il quotidiano ilmanifesto e il settimanale Diario. Mentre era stagista a Radio Rai2, ha realizzato un'inchiesta radiofonica contro l'esclusione sociale che si è classificata al primo posto del Premio “L'anello debole 2007”. Traendo spunto dalla sua esperienza personale ha scritto soggetto e sceneggiatura del film “La mia classe”. Attualmente collabora con l'Istituto dei sordi di Torino.